Consiglio Pastorale Interparrocchiale

Che cos’è? 

E’ l’ espressione della comunità parrocchiale che vive e cammina insieme.
L’ecclesiologia del Vaticano II e il Sinodo 47° evidenziano che l’azione pastorale ha come soggetto proprio non il solo parroco o responsabile di comunità pastorale, né i soli ministri ordinati con la collaborazione di qualche fedele, ma l’intera comunità cristiana e questa «soggettività dell’intera comunità parrocchiale non può limitarsi a essere un’affermazione astratta, ma deve tradursi in realtà concreta» (Sinodo XLVII, cost. 142, § 1).

 

Strumento principale per esprimere questa soggettività è il CPP (Consiglio Pastorale Parrocchiale) che, come ricorda la cost. 147, § 2, «ha un duplice fondamentale significato: da una parte rappresenta l’immagine della fraternità e della comunione dell’intera comunità parrocchiale di cui è espressione in tutte le sue componenti, dall’altra costituisce lo strumento della decisione comune pastorale». Il CPP, pur non esaurendo la soggettività della parrocchia, è espressione autentica della comunità, opera sempre inserito in essa e ne costituisce lo strumento specifico di decisione pastorale. La sua costituzione è obbligatoria in ogni parrocchia che non sia unita in comunità pastorale (can. 536 e cost. 147, § 4).

La scelta fatta a fine anni 90 è stata quella di orientarsi su un solo Consiglio Pastorale Parrocchiale a fronte di due distinte parrocchie, Sant’Agata e Gesù Salvatore.
Un Consiglio pertanto Interparrocchiale che necessariamente privilegia l’unità di indirizzo pastorale, comunque nel rispetto e nella valorizzazione delle peculiarità delle due comunità.

Che cosa fa?

Promuove, sostiene, coordina, verifica tutta l’attività pastorale della parrocchia, al fine di suscitare la partecipazione attiva delle sue varie componenti nell’unica missione della Chiesa: evangelizzare,santificare e servire l’uomo nella carità.
Ha carattere consultivo: è chiamato a porsi in ascolto del Signore che guida la sua Chiesa, a leggere i segni dei tempi alla luce della fede.
Fa costantemente riferimento ai principi Dottrinali e pastorali espressi dalla Chiesa universale e dalla Conferenza Episcopale Italiana, nell’osservanza delle norme dettate dal Diritto Canonico e delle disposizioni e indicazioni del Vescovo Diocesano.
Ha carattere rappresentativo. Esso esprime l’intera comunità parrocchiale. Ciascun membro, anche rappresentante di particolari realtà Ecclesiali, è chiamato a guardare alla vita della comunità nel suo insieme; così ogni soggetto particolare diventa un dono per l’edificazione dell’unica comunità.

Il CPCP (Consiglio Pastorale Comunità Pastorale) è la struttura analoga al CPP con riferimento alla comunità pastorale, intesa come soggetto canonicamente istituito. Non si tratta pertanto di un semplice organismo unitario, rispetto alle singole parrocchie, ma di un vero consiglio pastorale unito in cui la comunità pastorale, nel rispetto della proporzione tra le diverse parrocchie, si esprime come un’unica soggettività. La sua costituzione è da considerarsi obbligatoria, una volta che la comunità pastorale sia stata adeguatamente avviata ed è sostitutiva dei singoli CPP.

Nella nostra Unità Pastorale abbiamo appunto un Consiglio Pastorale unitario: pur non essendo formalmente una Comunità Pastorale, lo siamo di fatto. In ogni caso, l’Unità o la Comunità Pastorale non sopprime la soggettività giuridica delle Parrocchie. Chiede solo che sia interpretata per un cammino pastorale comune, per edificare una comunità più coesa e dare una testimonianza evangelica più efficace.

Da chi è formato?

E’ formato da cristiani che sono chiamati a vivere l’esperienza di fede e comunione ecclesiale nella collaborazione e nel servizio.
Assieme ai membri di diritto: Parroco, vicario parrocchiale, rappresentante dei religiosi, presidente parrocchiale di Azione Cattolica, eventuali diaconi, ne fanno parte membri eletti dalla comunità, e membri cooptati (qualora non fossero già stati eletti dalla comunità) cioè i rappresentanti dei Gruppi Parrocchiali eletti dai componenti dei gruppi stessi

Il Consiglio Pastorale Parrocchiale dura in carica cinque anni.

Chi può votare per il suo rinnovo?

Possono votare tutti i parrocchiani che abbiano compiuto i 16 anni di età.
Chi può essere eletto?
Possono essere votati ed eletti tutti coloro che abbiano compiuto i 18 anni di età, purché siano di fede cattolica, vivano la vita della comunità, siano disponibili al servizio.

Il CAEP (Consiglio Affari Economici Parrocchiale) è l’organismo parrocchiale specificamente deputato ad accompagnare le scelte relative all’amministrazione della parrocchia. Pur essendo pertanto un organismo con una valenza anche di carattere tecnico è costituito da fedeli ed è espressione della comunità cristiana. La sua costituzione è obbligatoria in forza della norma canonica (can. 537).

Il CAECP (Consiglio Affari Economici di Comunità Pastorale), tenendo conto dell’obbligo canonico per ogni parrocchia di disporre di un proprio CAEP, si presenta come un organismo unitario in cui anche le scelte relative alle singole parrocchie vengono assunte ordinariamente in sessioni di lavoro comuni. La sua costituzione è obbligatoria una volta che le singole parrocchie siano state adeguatamente introdotte alla prospettiva del lavoro comune in ambito amministrativo.
Nella nostra Unità Pastorale abbiamo un Consiglio Affari Economici unico.